Prima di Steven Gerrard, nel 1986 un altro ex-capitano del Liverpool arrivò a Glasgow per guidare, sia in campo che in panchina, i Rangers. Il club non vinceva il titolo dal 1978 e non era riuscito nemmeno a classificarsi più in là del terzo posto nelle ultime sette stagioni. In quella precedente (1985-86) erano state più le gare perse che quelle vinte. E così, il quinto posto finale portò all'esonero di Jock Wallace. Graeme Souness, a 33 anni, terminata la stagione nella Sampdoria, venne chiamato per risollevare le sorti dei Gers nella doppia veste di player-manager.
L'inizio non fu promettente. Il 9 agosto, nella partita di esordio persa contro l'Hibernian nella natia Edimburgo, Souness venne espulso per un fallaccio ai danni di George McCluskey, che dovette essere portato fuori dal campo. Due cartellini gialli in 34 minuti e squalifica per 4 giornate. La sconfitta contro il Dundee United la settimana dopo non contribuì a tranquillizzare i tifosi. Poi arrivò il primo Old Firm della stagione alla fine di agosto, che era già un dentro o fuori. Con Souness squalificato, Derek Ferguson e Ian Durrant guidarono i Rangers a una vittoria vitale.
Alla fine di ottobre i Rangers erano terzi, dietro Dundee United e Celtic. Ma era arrivato il tempo del primo successo. Il 26 ottobre, nella finale di League Cup, infatti, battono nuovamente il Celtic 2-1. Con Souness assente per infortunio, ma non mancò comunque l'agonismo in campo con 10 ammoniti e 1 espulso.
Ma a novembre, il sogno di vincere il titolo sembrò sul punto di svanire: la sconfitta in casa con il Motherwell e quella ad Aberdeen lasciarono i Gers otto punti dietro il Celtic, quando ancora la vittoria ne valeva due.
Cinque sconfitte in 19 partite non consentivano più passi falsi. E fu quello che accadde. Nelle successive 19, tra la fine di novembre e aprile, i Rangers rimasero imbattuti, lasciando solo 3 punti su 38. In 11 partite non subirono gol, mentre Ally McCoist e Robert Fleck segnavano a ripetizione.
Tra i rimpianti, l'eliminazione al 3° turno di Coppa Uefa per mano del Borussia Moenchengladbach per i gol in trasferta e per aver finito la partita di ritorno in 9 per l'espulsione di Stuart Munro e Davie Cooper.
Sulla scia dello shock per l'eliminazione, l'Hamilton eliminò i Rangers dalla Scottish Cup. La rete di Adrian Sprott che regalò la vittoria dell'Hamilton, mise fine all'imbattibilità di Woods dopo 1.196 minuti. Ma proprio la vittoria sull'Hamilton a gennaio in campionato, portò i Rangers per la prima volta in testa alla classifica.
Nella corsa verso il titolo i Rangers battono nello scontro diretto sia Dundee United che Celtic, entrambe per 2-0, con Fleck e McCoist che segnano un gol a entrambe, così come nella vittoria a Tynecastle che mancava dall'aprile 1977. Alla fine, segneranno in totale 53 reti.
L'inattesa sconfitta (3-1) a Parkhead interruppe la striscia positiva dei Rangers, facendo entrare in ansia i tifosi. Ma tre successivi clean-sheet e 6 gol di McCoist nelle vittorie contro Dundee, Clydebank e Hearts ristabilirono le distanze.
Il pareggio ad Aberdeen alla penultima giornata garantì il titolo ai Rangers, nonostante l'espulsione (!) di Souness. Butcher firmò il gol di cui avevano bisogno per vincere il titolo. I 10.000 tifosi presenti a Pittodrie potevano dare il via alla festa. Era tanta l'euforia che le situazione sembrò sull'orlo di sfuggire di mano. Le porte del campo vennero divelte e alcuni tifosi rimasero feriti.
Souness vincerà altri due campionati con i Rangers (1988-89 e 1989-90) iniziando la serie di 9 titoli consecutivi che si concluse nella stagione 1996-97. Lascerà Glasgow nell'aprile del 1991 per tornare a Liverpool da allenatore e sostituire il suo vecchio ex-compagno di squadra Dalglish.