28 Aprile 1923. Il nuovo stadio di Wembley ospita la sua prima partita, la finale di FA Cup tra Bolton e West Ham. La prima, ma avrebbe potuto essere anche l’ultima.
I lavori del nuovo stadio nazionale era terminati diversi mesi in anticipo rispetto ai piani originali che ne prevedevano l’apertura per il 1924. Si trattava del più grande stadio del Regno Unito, con una capienza di 125.000 spettatori.
Nelle tre finali disputate dopo la fine della guerra a Stamford Bridge, non si era registrato il tutto esaurito. Così la Football Association temeva che anche la finale nel nuovo, grande stadio non avrebbe richiamato una folla tale da riempirlo. Perciò, s’impegnò molto per pubblicizzare l’evento e richiamare il pubblico. A dispetto di queste preoccupazioni, il nuovo Wembley attirò anche migliaia di appassionati e di spettatori casuali; il fatto poi che fosse coinvolta anche una squadra di Londra comportò che molti tifosi delle altre squadre della capitale decisero di assistervi.
I giornali del mattino scrivevano che sarebbero arrivati da Bolton 5.000 tifosi e che “ad attenderli ci sarebbero stati al massimo 115.000 spettatori.” La facilità di raggiungere lo stadio con i trasporti pubblici e la bella giornata contribuirono all’enorme affluenza.
I cancelli aprirono alle 11.30, tre ore e mezzo prima dell’inizio della partita, e fino alle 13 la folla che entrava nello stadio era rimasta ordinata. Ma la gente continuava ad affluire e dopo un sopralluogo effettuato dalle autorità, si decise di chiudere i cancelli alle 13.45. Testimonianze raccontano che le strade verso lo stadio “ribollivano di persone” e che più ci si avvicinava, più la situazione era caotica. Nonostante la chiusura anticipata venne annunciata in tutte le stazioni della metro e ferroviarie, la gente continuava ad ammassarsi davanti ai cancelli.
L’organizzazione era impreparata a tutto questo. Un giornalista del Daily Mail scrisse che la sorveglianza era “inutile” ed i funzionari dentro e fuori lo stadio “sembravano non sapere cosa fare”. I tifosi non erano indirizzati verso i loro settori e le tribune basse si riempivano più velocemente di quelle in alto.
Poiché la folla fuori lo stadio continuava ad aumentare, vennero mobilitate tutte le stazioni di polizia, ma nel tempo che i poliziotti impiegarono per arrivare la gente era così tanta che non riuscirono a mettere in piedi alcuna azione di contenimento. Alle 14,15 la folla abbatté le barriere e si riversò dentro. Gli spettatori delle tribune basse dovettero arrampicarsi sulle recinzioni per non essere schiacciati, mentre tante gente si riversava fin dentro il campo di gioco, occupandolo.
I poliziotti a cavallo, guidati dall’agente George Scorey con il suo cavallo bianco Billie - che divennero l'immagine che avrebbe raccontato la giornata - entrarono in campo per far sgombrare la folla. Per il momento si riuscì a riportare un po’ d’ordine, ma il calcio d’inizio venne inevitabilmente posticipato, mentre la folla si assiepava intorno al perimetro di gioco e dietro le porte.
Anche le strade intorno allo stadio erano tutte bloccate e i giocatori del Bolton furono costretti ad abbandonare il loro pullman e fare a piedi il miglio che li separava da Wembley, facendosi strada tra la folla.
I dati ufficiali parlano di 126.047 spettatori, ma si stima che il numero totale possa essere stato di almeno 250.000. La FA rimborsò il 10% del biglietto ai tifosi che non erano riusciti ad occupare i loro posti.
Insomma, sembrava impossibile dare regolarmente inizio alla partita, ma quando arrivò Re Giorgio V, la situazione iniziò a cambiare. La folla iniziò a collaborare con le autorità ed a mantenere un atteggiamento più disciplinato.
Riportato, bene o male, l’ordine dentro e fuori il campo, la finale prese il via con un’ora di ritardo. Dopo appena 2 minuti, il giocatore del West Ham Jack Tresadern rimase intrappolato tra la folla dopo una rimessa laterale e non riuscì a riprendere velocemente la sua posizione in campo. Questo diede l'opportunità a David Jack di tirare in porta e battere il portiere degli Hammers Ted Hufton per il vantaggio del Bolton. Il tiro colpì anche uno spettatore che era in piedi ammassato contro la rete, facendogli perdere i sensi.
Dopo 11 minuti parte della folla assiepata ai lati rientrò nuovamente in campo. La partita fu sospesa e la polizia a cavallo dovette intervenire nuovamente per allontanarla. Alcuni spettatori dovettero ricorrere alle cure della Croce Rossa mentre i giocatori rimanevano in campo in attesa.
La partita continuò con il West Ham proiettato in avanti alla ricerca del pareggio, ma il Bolton riuscì a conservare il vantaggio sino alla fine del primo tempo. I giocatori rimasero in campo durante l’intervallo, vista l’impossibilità di rientrare negli spogliatoti. E così, dopo soli 5 minuti si riprese a giocare.
Il West Ham iniziò il 2° tempo come aveva terminato il primo. Al 53', però, il iBolton segnò il secondo gol in maniera rocambolesca. Ted Vizard passò a la palla a Jack Smith che, da posizione centrale tirò in rete. L’arbitro Asson convalidò il gol tra le proteste dei giocatori del West Ham i quali sostenevano che la palla non fosse entrata ma avesse colpito il palo e fosse rientrata in gioco. Per l’arbitrò, invece, il pallone era stato respinto da dentro la porta da uno spettatore. Gli Hammers, inoltre, sostenevano che il Bolton aveva acquisito un vantaggio ingiusto, in quanto un loro tifoso aveva calciato il pallone verso Vizard. Ma Asson fu irremovibile.
A questo punto, in molti ebbero la sensazione che il Bolton ormai avrebbe vinto e così iniziarono a guadagnare l’uscita. E così fu. Il Bolton riuscì a mantenere il suo vantaggio sino al fischio finale.
All’indomani della finale, gli eventi del pre-partita furono oggetto di accese discussioni alla Camera dei Comuni. Vennero, così, introdotte nuove e più severe misure di sicurezza per le partite future.
Le immagini di quella epica giornata sono rimaste negli annali del calcio inglese. Il mantello bianco di Billie spicca nettamente nelle foto e nei fotogrammi in bianco e nero dei quotidiani e nei cinegiornali del tempo. E la partita è passata alla storia come la "The White Horse Final", tanto da essere ricordata dal White Horse Bridge del nuovo stadio di Wembley.