Nato a Leicester e cresciuto nelle giovanili del City, Peter Shilton era stato scoperto giovanissimo dal leggendario Gordon Banks a cui, quattro anni dopo, soffierà il posto costringendolo a lasciare le Foxes.
Nato a Leicester e cresciuto nelle giovanili del City, Peter Shilton era stato scoperto giovanissimo dal leggendario Gordon Banks a cui, quattro anni dopo, soffierà il posto costringendolo a lasciare le Foxes.
Nella storia del calcio il suo nome rimarrà legato a quella che è stata unanimemente riconosciuta come la parata del XX secolo. Il 7 giugno 1970, nella Coppa del Mondo messicana, Gordon Banks neutralizza un colpo di testa di Pelè che già stava esultando per il gol. Una parata che è una perfetta combinazione di tecnica, agilità e colpo d’occhio. Un’istantanea che ritrae l’immagine di un campione e che, per una volta, non è quella di un gol.
Eppure, Banks era finito tra i pali quasi per caso. Sicuramente mai immaginando che sarebbe entrato nella leggenda dello sport.
Nato a Edimburgo nel 1934 e tifoso degli Hearts of Midlothian, David Craig Mackay firmò il suo primo contratto da professionista nel 1952 proprio con la sua squadra del cuore, esordendo in prima squadra nel novembre 1953. Non tardò a diventare l’anima degli Hearts. Era un giocatore completo, dotato di buona tecnica, ma anche forte fisicamente e determinato nei contrasti. Nonostante questo, in campo riuscì sempre a tenere a freno il suo carattere esuberante tanto che nella sua lunga carriera non venne mai espulso.
Il talento naturale può sicuramente aiutare a farsi strada nel mondo del calcio, ma se ci aggiungi il lavoro, l’applicazione e un pizzico di fortuna, puoi diventare un grande giocatore. E’ il caso di Charlie “The King” Hurley, eletto dai tifosi del Sunderland, in occasione del centenario del club, “giocatore del secolo”.
Derek Dougan è stato uno dei giocatori più controversi e di culto della storia del calcio inglese. E’ stato il soggetto dei primi murales che ne riconoscevano il suo status di eroe ribelle e popolare. Perché oltre a segnare gol ed infiammare i suoi tifosi, grazie al suo carattere non s’è fatto mancare una vita sentimentale piuttosto agitata, una serie di incidenti, gesti clamorosi, risse ed idee geniali. Anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Dougan non riuscì a rimanere nell’ombra e continuò ad essere pioniere di iniziative in favore dei giovani e degli ex-calciatori. La somma di tutto questo era The Doog.