Quando Archibald Leitch morì il 25 aprile 1939 pochi, tra quelli che all'epoca seguivano il calcio, ne conoscevano il nome. Ma il suo impatto su chi frequentava gli stadi, e su chi continuerà a farlo negli anni a seguire, era stato immenso.
Nel corso di 40 anni, a partire dal 1899, l'architetto scozzese disegnò, tra gli altri, gli stadi di Rangers, Chelsea, Fulham, Spurs, Liverpool, Everton, Manchester Utd, Arsenal, Aston Villa e molti altri ancora. Alla fine degli anni Venti, 16 delle 22 squadre che giocavano in First Division erano ricorsi al lavoro di Leitch almeno una volta.
Secondo lo storico Simon Inglis, nessun'altro studio di architetti ha avuto così tanti clienti nello sport britannico.Eppure, come scrive lo stesso Inglis nel lbro "Engineering Archie: Archibald Leitch - Football Ground Designer", la carriera di Leitch rischiò di finire disastrosamente non appena iniziata.
Leitch, nato a Glasgow nel 1865, il primo stadio su cui lavorò fu quello del Kilmarnock nel 1899. In quello stesso anno gli fu commissionato di progettare il nuovo stadio dei Rangers, la squadra di cui era tifoso, che giocava in uno stadio da 25.000 spettatori, molto basico anche per quei tempi. Desiderosi di crescere ancora, i Rangers si trasferirono dall'altra parte di Ibrox Park e Leitch costruì un nuovo stadio che nel 1902 poteva contenere 80.000 spettatori. Ma alla prima occasione in cui lo stadio fu pieno sino alla sua massima capienza, avvenne il disastro. Il 5 aprile 1902 la Scozia affronta l'Inghilterra, quando un tratto della terrace di legno dietro una delle porte cedette, provocando la morte di 25 tifosi. Leitch, che era allo stadio, fu testimone diretto della tragedia. L'inchiesta la quale accertò che il crollo era stato causato dalla qualità scadente del legno utilizzato. La tribuna di Ibrox era stata costruita secondo il metodo molto comune a quel tempo, con pavimenti di legno montati su un telaio di ferro. L'inchiesta scoprì che a Ibrox era stato utilizzato il pino giallo invece del pino rosso di migliore qualità e resistenza. Il commerciante di legname Alexander MacDougall fu indicato come il responsabile, anche se il presidente del tribunale aveva la sensazione che fosse solo un capro espiatorio. Inglis scrive: "C'erano prove che Leitch avesse approvato l'uso del pino giallo per portare a termine il lavoro, ma MacDougall era ugualmente colpevole perché fatturò ai Rangers il pino di qualità superiore". Nonostante Leitch fosse riuscito a evitare l'incriminazione, la sua carriera era, comunque, ancora a rischio. L'architetto spedì una lettera al board dei Rangers in cui scrisse che se il club l'avesse fatto fuori dalla ricostruzione, di fatto l'avrebbe dichiarato colpevole. E concludeva: "Non ho bisogno di dire quale indicibile angoscia mi abbia causato l'incidente, sicuramente il testimone oculare più infelice di tutti." Inglis scrive che Leitch aveva una personalità molto carismatica ed era un ottimo venditore, e voleva a tutti i costi ripulire la sua reputazione dopo il disastro.
Leitch riuscì a convincere i Rangers a dargli un'altra opportunità. Sempre Inglis scrive: "Leitch riprese il lavoro con i Rangers per sostituire i terrazzamenti e fa quello che farebbe ogni buon architetto: tornò al tavolo da disegno". Il risultato fu un terrazzamento formato da terreno solido, utilizzando banchi di terra per rendere più forte e resistente la struttura. Furono introdotte barriere antiurto tubolari in acciaio lungo la pendenza e formate struttiure di acciaio e cemento in cima al banco di terra.
I primi stadi a beneficiare del nuovo design furono Craven Cottage e Stamford Bridge, terminati nel 1905. La reputazione di Leitch nel riuscire a costruire stadi funzionali e in linea con i budget delle società crebbe ancora di più. Inglis scrive che i dirigenti delle squadre di calcio, però, erano "molto conservatori" ed era difficile per Leitch convincerli a correre dei rischi con i suoi nuovi progetti. Leitch perfezionò e migliorò la sua ingegneria e il suo design e iniziò a spostarsi in Inghilterra come "architetto a contratto".
Nel 1923, quando fu costruito lo stadio di Wembley, Leitch non fu nemmeno preso in considerazione per il lavoro e lui fu estremamente critico nei confronti del risultato. Simon Inglis scrive che Leitch non faceva parte dell'establishment e i responsabili del calcio non avrebbero nemmeno guardato i suoi progetti prima di assegnare l'appalto ad architetti che non avevano esperienza nella costruzione di stadi. Nonostante siano stati ampiamente trascurati, i progetti di Leitch hanno dominato il calcio britannico fino alla fine degli anni '80, quando il Taylor Report in seguito al disastro di Hillsborough accelerò la sostituzione di molte delle sue strutture.
Nel corso degli ultimi anni le tribune disegnate da Leitch sono state sostituite dai nuovi stadi la cui costruzione ha comunque risentito della sua influenza. Il nucleo in cemento della tribuna principale di Leitch ad Anfield Road, costruito nel 1906, sopravvive ma è sepolto in profondità all'interno della vasta nuova tribuna. Attraversato Stanley Park, due altre tribune sopravvivono a Goodison Park: la Bullens Road Stand (1926) e la Gwladys Street (1938). Gli stadi del Fulham, dello Sheffield Wednesday, del Dundee, dell'Aberdeen, del Crystal Palace e del Portsmouth hanno tutti una parte del lavoro di Leitch che è ancora esistente. Il White Hart Lane è stata l'ultima vittima. Leitch costrì quattro tribune per gli Spurs tra il 1909 e il 1934, che oggi non esistono più inclusa la East Stand, sostituite dal nuovo stadio.
Archibald Leitch morì nell'aprile del 1939, due giorni prima del suo 74esimo compleanno, completamente dimenticato: non c'era un solo necrologio su alcun giornale.
Nello foto, in sequenza, da sinistra verso destra, dall'alto on basso,alcuni degli stadi costruiti da Leitch:
Anfield Road (Liverpool). Bramall Lane (Sheffield Utd). Craven Cottage (Fulham). Dens Park (Dundee FC). Ewood Park (Blackburn). Filbert Street (Leicester). Fratton Park (Portsmouth). Goodison Park (Everton). Hampden Park (Glasgow). Highbury (Arsenal). Molineaux (Wolverhampton). Old Trafford (Manchester Utd). Roker Park (Sunderland).
Stamford Bridge (Chelsea). Tynecastle (Heart of Midlothian). Villa Park (Aston Villa). White Hart Lane (Tottenham)