Robin Friday, il più grande calciatore che non abbiamo mai visto

Si può diventare una leggenda del calcio pur senza aver vinto niente. Robin Friday lo è diventata, pur non avendo fatto nulla per essere ricordato come tale.
Forse anche perchè la sua storia non ha un lieto fine. Si è ritirato a soli 25 anni ed è morto a 38, dopo aver giocato soltanto cinque stagioni nel calcio professionistico.
Eppure Friday aveva tutto per diventare quel campione che non è mai stato: dal punto di vista squisitamente tecnico, un controllo di palla e una capacità di dribbling fuori
dal comune, i lampi illuminanti del suo genio calcistico. Ma era anche un duro, in campo. E poi il look da superstar.

Paul McGuigan (il bassista degli Oasis) e Paolo Hewitt hanno scritto un libro su Friday il cui titolo lo fotografa perfettamente: "The Greatest Footballer You Never Saw" (Il più grande calciatore che non avete mai visto)
Robin Friday nasce ad Acton, ad ovest di Londra, il 27 Luglio 1952. A 12 anni è nel settore giovanile del Crystal Palace, poi del QPR e infine del Chelsea,
perchè per via del suo carattere le società si stancano presto di quel giovane bravo ma insofferente alla disciplina. E così, a 14 gioca con il fratello in una squadra amatoriale.
Inizia a lavorare giovanissimo, prima autista, poi lavavetri, ma scopre presto che è più facile fare soldi rubando. Inevitabilmente i furti lo portano in prigione a 16 anni, da dove ne uscirà per problemi di saluti.
Robin vive con il piede a tavoletta sul gas. A 17 anni si sposa e ha subito un figlio. Ma la sua nuova famiglia non frena il suo istinto: alcol, droghe e donne continuano a far parte della sua vita.
Un giorno accompagna al campo di allenamento un amico che gioca nel Walthamstow, in Isthmian League. Per scommessa, si convince a fare un provino. Il giorno stesso firma il contratto con il club. Fece in tempo a giocare nella parte finale della stagione 1970-71, ma nell'estate firma con l’Hayes, sempre in Isthmian, ma più vicino a Acton.
Ma oltre alle sue scelte scellerate scelte di vita, anche la fortuna non è però benigna con Robin. Rischia di morire sul lavoro e deve così saltare quasi tutta
la prima stagione con l’Hayes. Torna a giocare nell'ottobre 1972, ma non manca occasione per farsi notare fuori dal campo. Una volta, mentre la sua squadra sta giocando, Robin è ancora al pub. Quando decide di presentarsi al campo, un po' alticcio, nei minuti finali segna il gol partita.
Il 9 dicembre 1972, per la FA Challenge Cup, l’Hayes affronta il Reading, club di Fourth Division. A Elm Park, la partita finisce 0-0; nel replay il Reading vince 1-0.
ma il suo manager, il leggendario Charlie Hurley, rimane colpito dalle qualità di Friday. Nonostante fosse stato informato del suo carattere così particolare,
Hurley riuscì a portare Friday al Reading nel gennaio del 1974 dall'Enfield.
Con i Royals Friday sembra finalmente aver trovato continuità. In tre anni disputa 121 partite e segna 46 reti. Nell'ultima stagione (75-76), con i suoi 20 gol
contribuisce alla promozione in Third Division, ma la sua vita sregolata fuori dal campo convince il club a cederlo. Si racconta che si presentasse spesso ubriaco
all'allenamento portando un cigno. L'ex arbitro Clive Thomas ricorda di aver diretto una partita del Reading contro il Tranmere Rovers in cui
Friday segnò un gol meraviglioso, con un tiro da oltre 30 metri, che Thomas considera il più bel gol che abbia mai visto.
Alla fine del 1976 passa al Cardiff. Fa il suo esordio contro il Fulham di Bobby Moore, che faticò a contrastarlo per tutta la partita. Friday segnò due gol e fece innamorare i suoi tifosi.
Una storica foto immortala Friday il 16 aprile 1977 che, dopo aver segnato, fa con le dita il segno della V al portiere Milija Aleksic del Luton, che divento la copertina di un disco dei Super Furry Animals.
Sarà un amore breve ma intenso, perchè giocò soltanto 21 partite con il Cardiff. In estate fu ricoverato per cause mai chiarite, perdendo 13 chili.
Saltati i primi tre mesi della stagione, viene cacciato alla fine del 1977 dopo una partita nella quale, per vendicarsi dell'espulsione subìta, aveva defecato nello spogliatoio del club avversario.
Finisce così la storia di Friday calciatore perchè si ritirerà poco tempo dopo, a soli 25 anni.
Una storia "maledetta", con un finale purtroppo tragico, ma forse già scritto sin all'inizio per questo ragazzo di Acton. Muore nel 1990, dove era nato 38 anni prima, per un arresto cardiaco causato da una overdose.
Paolo Hewitt, co-autore di The Greatest Footballer You Never Saw, ha scritto che che "se George Best è stata la prima pop star del calcio, Friday è stata la prima rock star.
"Era il suo modo di esprimere la sua ribellione. Era affascinante, era uno showman, ma dalla parte della gente. Conosceva le persone che andavano a guardarlo allo stadio; lavoravano in miniera o in fabbrica, e ha sempre fatto del suo meglio per tirali sù di morale."