Ron Springett, portiere nato
Ronald Derrick Springett (1935-2015) era nato portiere. Non era molto alto, fisicamente in svantaggio di fronte ai massicci centravanti dell'epoca, Springett sapeva affrontarli in modo intelligente e coraggioso, abile nello scegliere il momento preciso anticipare gli attaccanti, accettando anche il rischio di qualche infortunio. Bravo con i piedi, presa sicura, rapido di pensiero nelle uscite, nonostante le sue capacità acrobatiche, la sua altezza lo rendeva a volte vulnerabile ai tiri da lontano.
Cresciuto a Sands End, l'area industriale di Fulham, vicino a Craven Cottage nel sud ovest di Londra, nelle improvvisate partite all'ora di pranzo non esitava a tuffarsi sul cemento, fino a quando non riuscì ad ottenere un provino con il Fulham, grazie a un collega di lavoro che lo aveva raccomandato al club. Il provino si rivelò una farsa, perché lui e l'altro portiere in prova furono messi nella stessa porta, mentre Johnny Haynes tirava. "Haynes calciava il pallone in mezzo a noi due, cosicché né io né l'altro potevamo intervenire", raccontò Springett. "Sembravamo degli stupidi."
L'occasione persa dal Fulham fu colta al volo dal Queen's Park Rangers. Springett riuscì ad ottenere maggior fortuna nel provino a Shepherd's Bush e, nonostante si fosse rotto un dito durante una partita di allenamento, il QPR lo tesserò quasi subito. Fece il suo esordio con il QPR a 18 anni, nel novembre 1953. Fuori due anni per il servizio militare, incluso il periodo in Egitto durante la crisi di Suez, Springett rimase al QPR nella vecchia Terza Divisione Sud, finché non si presentò l'occasione per fare il grande salto nella massima serie, acquistato dallo Sheffield Wednesday nel 1958 per 10.000 sterline.
Al Wednesday, dove rimase per 9 anni, si affermò come uno dei migliori portieri della First Division, tanto da guadagnarsi, nel novembre 1959, la sua prima presenza con la maglia della nazionale inglese contro l'Irlanda del Nord, riuscendo a parare un calcio di rigore a Jimmy McIlroy, contribuendo alla vittoria per 2-1 dell’Inghilterra.
Springett era così considerato dallo Sheffield Wednesday che gli era stato concesso, per i primi tempi, l'insolito privilegio di continuare a vivere a Londra, allenarsi durante la settimana al QPR e raggiungere il resto dei suoi compagni di squadra il sabato. La sua prima stagione non fu particolarmente fortunata: il Wednesday retrocesse in Second Division. Ma l'anno successivo riconquistò la promozione vincendo il campionato, con Springett fondamentale per il successo di una squadra che, durante la sua permanenza, arrivò cinque volte tra le prime sei della First Division, oltre a raggiungere una finale di FA Cup, persa 2-3 contro l'Everton nel 1966.
Nel 1967, dopo aver collezionato 384 presenze con lo Sheffield Wednesday, tornò al QPR dove avrebbe chiuso la sua carriera, in virtù di uno scambio, assolutamente unico, con suo fratello Peter, anche lui ottimo portiere, che prese il suo posto a Sheffield. Complessivamente, nei suoi due periodi al QPR, Ron ha collezionato 147 presenze.
Dopo il suo esordio nel 1959 con l'Inghilterra di Walter Winterbottom, divenne il titolare sino all'avvento di Gordon Banks nel 1963, che era stato la sua riserva ai mondiali in Cile dove Springett giocò le tre partite del gruppo di qualificazione contro l'Ungheria (1-2), l'Argentina (3-1) e la Bulgaria (0-0). Nei quarti di finale a Viña del Mar, fu protagonista di un'ottima prestazione, tra cui una grande parata su Amarildo, che non bastò, perché il Brasile vinse 3-1 eliminando l'Inghilterra.
Nel maggio 1963, nell'amichevole a Wembley contro il Brasile, il nuovo selezionatore Alf Ramsey sostituì Springett con Banks, più giovane di due anni, ma che si stava affermando come uno dei migliori portieri di sempre. Fino all’avvento di Banks, le 33 presenze di Springett avevano costituirono un record nazionale per un portiere.
Sebbene Springett fosse tra i convocati per la fase finale della vittoriosa Coppa del Mondo del 1966, fu Banks a difendere la porta dei bianchi e l'ultima presenza di Springett fu nella vittoria contro la Norvegia (6-1) nel giugno 1966. Nonostante facesse parte del gruppo che alzò la Coppa Rimet, pur rimanendo in panchina tutte le partite, i regolamenti FIFA del tempo non gli consentirono di ricevere la medaglia d'oro. Si rimediò a questa mancanza nel 2009: quella medaglia negata fu consegnata a lui e le altre riserve inglesi al 10 di Downing Street.