Charly Hurley, The King

Il talento naturale può sicuramente aiutare a farsi strada nel mondo del calcio, ma se ci aggiungi il lavoro, l’applicazione e un pizzico di fortuna, puoi diventare un grande giocatore. E’ il caso di Charlie “The King” Hurley, eletto dai tifosi del Sunderland, in occasione del centenario del club, “giocatore del secolo”.
Charles Hurley, nato nel 1936 a Cork, in Irlanda, è stato il prototipo del classico difensore centrale: fisico, roccioso ma con i piedi buoni, forte di testa e veloce di pensiero. Pur non avendo segnato molti gol per le sue capacità, Hurley fu uno dei più affidabili e talentuosi centrali difensivi che abbiano giocato in Inghilterra.
Iniziò la sua carriera al Millwall, esordendo in prima squadra il 30 gennaio 1954, a 17 anni. In totale 16 le presenze in campionato, a cui faranno seguito le 38 del successivo, più 3 in FA Cup. All’inizio della stagione 1955–56, fu convocato per rappresentare Londra con la prima squadra inglese partecipante ad una competizione europea. London sconfisse l’Eintracht Frankfurt 3–2 a Wembley nella Coppa delle Fiere. Il giorno dopo, il Daily Mail titolò: “Hurley ferma i tedeschi”. Così, a 20 anni, ecco la chiamata della nazionale irlandese, ma un infortunio al legamento crociato arrivò a mettere in dubbio la sua carriera. Dopo un periodo d’immobilità, svolse un duro lavoro di riabilitazione, lavorando ore e ore ogni giorno.
Ristabilitosi, Hurley tornò subito in campo con la prima squadra, ma per il resto della sua carriera dovette sempre prestare particolare attenzione quando effettuava un tackle e trattare costantemente il ginocchio sinistro.
Il 19 maggio 1957 Hurley fece l’atteso esordio con l’Irlanda, proprio contro l’Inghilterra, a Dublino, nel girone di qualificazione alla fase finale della Coppa del Mondo 1958. Le due squadre si erano da poco affrontate a Wembley e l’Inghilterra aveva vinto per 5-1, con 3 gol di Tommy Taylor del Manchester Utd. Al suo battesimo del fuoco, Hurley fu scelto per marcare Taylor. Soltanto un gol all’ultimo minuto, un gol di John Atyeo impedì all’Irlanda di vincere meritatamente una partita nella quale Hurley aveva annullato Taylor, tanto che il giorno dopo il Daily Mirror scrisse: "L’Irlanda ha prodotto un nuovo grande difensore centrale di livello mondiale come Charlie Hurley. Metà dei club di First Division presto busserà alla porta del Millwall". In totale, Hurley giocherà 40 partite con l’Irlanda, segnando 2 gol.
Il 26 settembre 1957, Charlie Hurley arrivò a Sunderland, acquistato per 18.000 sterlina. E qui rimarrà per ben 12 stagioni, giocando 402 partite e segnando 23 reti.
Non poteva, però, esserci peggior inizio della sua carriera ai Black Cats: una disastrosa sconfitta per 7–0 ed un autogol contro il Blackpool, seguita da un’altra disfatta contro il Burnley per 6-0. Hurley era stato così sfortunato da incontrare, al suo esordio, due attaccanti che, dopo poco, avrebbero vestito la maglia della nazionale inglese: Charnley del Blackpool e Pointer del Burnley. Ma non ci mise molto a diventare il punto di riferimento della difesa del Sunderland. Infatti, le cose migliorarono con il passare del tempo, fino alla promozione in First Division nel 1964. Nei due campionati precedenti il Sunderland aveva fallito l’obiettivo perdendo le partite decisive all’ultima giornata contro Swansea e Chelsea. Nell’anno della promozione il suo contributo fu così fondamentale che solo Bobby Moore gli impedì di essere eletto Football Writers Player of the Year.
Curiosamente, per un giocatore che viene ricordato per la potenza con cui segnava i suoi gol di testa, la sua prima rete con il Sunderland arrivò dopo ben 124 presenze: quello del pareggio 1-1 contro lo Sheffield United nel Boxing Day 1960. L’ultimo gol con il Sunderland Hurley lo segnerà all’Arsenal nell’aprile 1968, ovviamente di testa. La sua ultima partita con la maglia bianco-rossa la giocò al Turf Moor, contro il Burnley, nell’aprile 1969.
Molti ritengono che la migliore prestazione di Hurley fu la partita del 5° turno di FA Cup a Carrow Road nel febbraio 1961, segnando il gol che eliminò il Norwich con un sensazionale e potente colpo di testa. Il Sunderland avrebbe poi perso contro il Tottenham.
Dopo 12 memorabili stagioni al Sunderland, il 2 giugno 1969, svincolato, passò al Bolton dove giocherà tre anni, divenendo subito molto amato, al punto che gli fu data l'opportunità di allenare il club alla partenza di Jimmy Meadows, che rifiutò per stare vicino alla moglie che viveva nel sud dell’Inghilterra.
The King, un giocatore eccezionale, con tanto talento e una grande visione di gioco, fortissimo nei tackle e nei colpi di testa, ma anche con tanto cervello.