Derek The Doog Dougan genio ribelle
Derek Dougan è stato uno dei giocatori più controversi e di culto della storia del calcio inglese. E’ stato il soggetto dei primi murales che ne riconoscevano il suo status di eroe ribelle e popolare. Perché oltre a segnare gol ed infiammare i suoi tifosi, grazie al suo carattere non s’è fatto mancare una vita sentimentale piuttosto agitata, una serie di incidenti, gesti clamorosi, risse ed idee geniali. Anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Dougan non riuscì a rimanere nell’ombra e continuò ad essere pioniere di iniziative in favore dei giovani e degli ex-calciatori. La somma di tutto questo era The Doog.
Con i Blackburn Rovers, nel 1960, raggiunse la finale di FA Cup dopo aver segnato il gol vittoria in semifinale contro lo Sheffield Wednesday. Ma non era felice a Ewood Park: “Non riuscivo a scrollarmi di dosso la depressione che mi faceva svegliare ogni giorno rimpiangendo che dovevo andare al campo. La vita era grigia e monotona". Chiese il trasferimento in un altro club la mattina prima della finale contro quella che sarebbe divenuta la sua casa, il Wolverhampton, persa poi per 3-0. Rimase, però, a Blackburn anche la stagione successiva in cui segnò una tripletta nella vittoria per 3-0 contro il Manchester Utd.
Nel 1961 passò all'Aston Villa, ma la sua nuova avventura non iniziò bene. A settembre, di ritorno dal Villa Park dove aveva assistito alla vittoria della League Cup della sua nuova squadra, Dougan rimase coinvolto in un incidente stradale nel quale morì il suo compagno Malcolm Williams, e da cui ne uscì con un braccio rotto. Il guidatore, un altro compagno di squadra Bobby Thomson, venne processato e assolto. Nel novembre 2010, dopo la morte di Dougan, Thomson dichiarò che Doog era ubriaco e per gioco gli aveva tirato giù il cappello sugli occhi, facendogli perdere il controllo dell’auto.
Dougan rientrò in campo 3 mesi dopo e concluse la stagione con 12 gol in 27 partite. A metà del campionato 62-63, s’infortunò al ginocchio cadendo per strada, ma riuscì a giocare 33 partite e segnare 14 gol.
Nell’estate del 1963, a sorpresa Dougan decide di scendere addirittura in Third Division con il Peterborough. Confesserà poi di aver sbagliato a scendere di categoria quando era un giocatore di First Division. Ma non tutti i mali vennero per nuocere; infatti, il fisioterapista del club riuscì a guarire un fastidio alla caviglia che l’aveva tormentato negli ultimi 5 anni. Finì la stagione 63-64 segnando 20 gol in 38 partite. L'anno successivo segnò 7 reti nella corsa del Peterbourogh fino al 6° turno di FA Cup, incluso uno nella vittoria per 2-1 sull'Arsenal, ma fallì la promozione. E così Dougan si rese conto che "dopo aver giocato a Stamford Bridge non era facile andare in posti come Gillingham in un freddo martedì sera, dove ti stanno aspettando con le maniche rimboccate".
Torna in First Division nell’estate del 1965 con il Leicester (35 reti in 68 gare), ma nel marzo 1967 riscende in Second con il Wolverhampton. Fu un debutto trionfale: il 25 marzo al Molineux segna una tripletta contro l’Hull City. Grazie anche ai suoi 9 gol in 11 partite, i Wolves centrano la promozione. Trascorse l'estate del ‘67 negli Stati Uniti giocando con i Los Angeles Wolves e vincendo il titolo della West Division e poi la finale USA contro Washington Whips, segnando 1 gol.
Nella stagione 67-68 è ancora il capocannoniere del Wolverhampton con 17 gol in 40 partite, contribuendo a salvare la squadra. Nonostante tutto, la forma di Dougan rimase buona per tutta la stagione 68-69 chiusa con 14 gol in 44 partite. Anche l'estate del 1969 la trascorse negli USA, questa volta con i Kansas City Spurs nella NASL, dove vinse l’International Cup.
L'inizio della stagione 69-70 del Wolverhampton fu esaltante: 7 vittorie nelle prime 8 giornate. Ma il ritiro dell'attaccante Peter Knowles, a soli 24 anni, per entrare nei Testimoni di Geova, fece scivolare i Lupi a metà classifica. Per Dougan solo 10 gol in 33 gare a causa di alcuni infortuni e per la squalifica di 8 giornate per aver insultato il guardalinee nella sconfitta casalinga contro Everton. Nel ritorno a Goodison Park, uno scontro con Keith Newton lo mise fuori combattimento per altri 2 mesi.
Nella stagione 70-71 il Wolverhampton si classificò al 4° posto e Dougan segnò 12 gol in 25 partite, a volte fuori nella rotazione con gli altri due attaccanti Curran e Gould. Nel 1971 i Wolves vinsero la prima Texaco Cup battendo in finale lo Heart of Midlothian. La stagione successiva il Wolverhampton riuscirà a raggiungere la finale di Coppa UEFA. Dougan segnò 3 reti al primo turno ai portoghesi dell'Académica. Dopodichè i Wolves superarono il Den Haag, il Carl Zeiss Jena e riuscirono nell'impresa di eliminare la Juventus e poi il Ferencvaros. In finale, nel doppio confronto con il Tottenham, il Wolverhampton non riuscì a rimontare lo 1-2 dell’andata. A White Hart Lane, Pat Jennings fu miracoloso nel negare a Dougan e Richards i gol che avrebbero rovesciato l'esito del confronto. Il Wolverhampton riuscì a chiudere la stagione al 9° posto.
Nella stagione 72-73 Dougan segnò 19 gol in 51 presenze, contribuendo al 5° posto finale in campionato, ma anche a raggiungere le semi-finali di FA Cup e Coppa di Lega. Riuscirono a battere l'Arsenal 3-1 a Highbury nella finale del terzo posto della FA Cup.
La stagione seguente, segna 15 gol in 50 presenze vincendo finalmente, un trofeo. Dopo aver eliminato Halifax, Tranmere Rovers, Exeter City, Liverpool e Norwich City, il Wolverhampton in finale di Coppa di Lega dove s'imponeva per 2-1 sul Manchester City.
L'età iniziava a farsi sentire; i problemi alla schiena tormentavano Dougan che riuscì a scendere in campo solo 6 volte e alla fine del campionato 74-75 annunciò il suo ritiro.
Divenne manager-giocatore del Kettering Town, squadra di Premier Division della Southern League nel 1975. Immediatamente riuscì a chiudere il primo contratto d’Inghilterra per la sponsorizzazione della maglia con la Kettering Tyres, anche se la FA chiese di rimuovere il logo dello sponsor, per poi decidere nel giugno 1977 che un logo da 2,5 pollici quadrati sarebbe stato consentito a condizione che non fosse "dannoso per l'immagine dello sport”. Portò i Poppies al 3° posto in campionato e al 3° turno di FA Cup 1976-77, per poi lasciare il club nel giugno 1977.
Dopo aver vestito tutte le maglie delle rappresentative giovanili nordirlandesi, Dougan esordì con la Nazionale A l’8 giugno 1958 nella vittoria per 1-0 sulla Cecoslovacchia in Coppa del Mondo. Dopo 9 presenze, il trasferimento in Third Division lo lasciò fuori dal giro della nazionale per i successivi tre anni. Tornato in First Division nel 1965, mancò soltanto 3 dei successivi 37 incontri, vestendo anche la fascia di capitano. In totale 43 presenze e 8 gol in 15 anni, ma nonostante avesse giocato insieme a George Best per 9 di questi anni, l'Irlanda del Nord non si qualificò per la fase finale di un Mondiale o di un Europeo.
Orgoglioso dei suoi natali, formò una squadra che fosse tutta irlandese, lo Shamrock Rovers XI, riuscendo ad organizzare nel luglio 1973 una partita contro il Brasile, in cui segnò uno dei gol dei Rovers nella sconfitta per 4 a 3. L'Irish Football Association, che si era opposta all’iniziativa di Dougan, da allora lo inibì a giocare con la maglia della nazionale.
Nell'agosto del 1982, guidò il consorzio finanziato dai fratelli sauditi Bhatti per salvare il Wolverhampton dalla liquidazione. Sotto la sua guida, il Wolverhampton nel 1983 conquistò la promozione in First Division; l'anno dopo, però, non andò meglio dell'ultimo posto e fu retrocesso. Dougan si è dimise nel gennaio 1985.
Si buttò anche in politica candidandosi come indipendente a Belfast alle elezioni del Regno Unito del 1997, senza successo. Nel 2000 fu al centro di alcune controversie giudiziarie che riguardavano una sua ex amante e per alcune violazioni del codice della strada.
Nel dicembre 2005, portò la bara al funerale di George Best. Ha passato gli ultimi anni organizzando eventi di beneficenza e rappresentando gli ex calciatori.
Dougan è morto il 24 giugno 2007 per un attacco cardiaco nella sua casa di Wolverhampton, all'età di 69 anni. Il suo funerale è stato trasmesso all’esterno per la grande folla di persone in lutto fuori dalla chiesa.