Carlos Alonso González o, come era meglio conosciuto, Carlos Santillana, dal nome della sua città natale Santillana del Mar in Cantabria, classe 1952, è stato uno dei più forti attaccanti del calcio moderno. Pur non essendo particolarmente alto e con un solo rene, Santillana è considerato il miglior colpitore di testa di sempre. Aveva una grande capacità di elevazione che gli consentiva di colpire il pallone rimanendo quasi sospeso in aria.
Dopo aver iniziato a tirare i primi calci nella squadra locale, fu adocchiato dai dirigenti del Satelite di Barreda, dove esordì prima nelle giovanili e poi in Terza Divisione. Viene convocato nella nazionale giovanile per giocare contro la Francia e nel 1970 si trasferisce al Racing di Santander, laureandosi capo-cannoniere della Segunda Division.
Per ripianare un debito di 26 milioni di pesetas che il Racing aveva nei confronti del Real Madrid, nell'agosto del 1971 veniva chiusa un'operazione di mercato con il trasferimento di tre giocatori ai Blancos: Aguilar, Corral e Santillana che non aveva ancora diciannove anni.
Nel 1972 Santillana attraversò il peggior momento della sua carriera. Alcune tracce di sangue nelle urine dopo una partita contro l'Espanyol allarmarono i medici del Real che lo sottoposero a diversi esami clinici. Risultò che Santillana aveva un'anomalia congenita: i reni erano nella stessa parte. Dopo l'espianto di uno dei due reni, sembrava ormai tagliato fuori per il calcio professionistico. Ma la volontà, il carattere e la ripresa del giovane attaccante convinsero i medici a dare il via libera al suo ritorno in campo.
Che avesse superato con successo il problema, lo dimostra il fatto che concluse la stagione diventando il capocannoniere del club sia in campionato con 10 gol, che in Coppa dei Campioni con 5.
Pur potendo vantare una striscia di successi da record, difficile da eguagliare - 9 campionati, 4 coppe di Spagna, 2 coppe UEFA - sono due i grandi rimpianti di Santillana. Il primo, più bruciante, la finale di Coppa dei Campioni giocata a Parigi il 27 maggio 1981 e persa contro il Liverpool per un gol di Kennedy a 8 minuti dalla fine. L’altra, la sconfitta nei tempi supplementari nella finale di Coppa delle Coppe, nel maggio del 1983 a Göteborg, contro l'Aberdeen.
Nonostante queste due grandi delusioni, Santillana riuscì a vincere due Coppe UEFA nel 1985 e 1986, riportando a Madrid un trofeo europeo che mancava da diciannove anni. Fu uno dei principali protagonisti di queste due vittorie, risultando spesso determinante e segnando comunque un gol in almeno una delle due partite di finale, sia contro gli ungheresi del Videoton e che contro i tedeschi del Colonia.
Nel primo turno della Coppa Uefa, il 27 novembre 1985, il Real rimediava una pesante sconfitta per 5 a 1 in casa del Borussia Mönchengladbach. Due settimane dopo, al Bernabeu, il Real riuscì a centrare la qualificazione vincendo 4 a 0. Il gol qualificazione fu segnato all'89' proprio da Santillana, firmando una remuntada storica che lo consacrò definitivamente nella storia del club.
Complessivamente, con il Real Madrid ha disputato 643 partite e segnato 290 reti. Numeri che lo rendono il quarto calciatore per presenze (preceduto da Raúl, Manuel Sanchís e Iker Casillas) e il quarto miglior marcatore della storia del club madrileno.
Con la nazionale spagnola Santillana ha collezionato 53 presenze e 15 gol. Ha partecipato a due fasi finali del Campionato del Mondo nel 1978 e nel 1982 e conquistato il 2° posto nella Coppa Europa del 1984.
Il 22 maggio del 1988 Santillana, dopo 17 stagioni ed a quasi 36 anni, giocò la sua ultima partita ufficiale contro il Valladolid, segnando un gol nel giorno in cui il Real Madrid conquistava il suo 23° campionato. Fu l'ultima volta in cui la testa di Santillana svettò nel cielo di Madrid.