Jan Jongbloed, nato ad Amsterdam nel 1940, è stato il portiere, ma tabaccaio di mestiere, attività che non ha mai abbandonato neanche da calciatore professionista, della nazionale olandese che rivoluzionò il calcio. Un carattere non facile, non ci stava mai a perdere e in campo non seguiva i canoni dei portieri dell'epoca: non era bello da vedere, anche un po' sgraziato, spesso fuori dai pali, un libero aggiunto, anche perchè aveva iniziato la sua carriera da ala.
Nonostante questo, Jongboed è il secondo giocatore con il maggior numero di presenze in Eredivisie: 717 collezionate con il DWS, con cui aveva esordito, il Roda e il Go Ahead Eagles.
La sua prima presenza in nazionale era arrivata addirittura nel 1962, in una partita in cui aveva preso gol dalla Danimarca. La grande occasione si materializzò verso la fine del 1973. Il portiere titolare della nazionale, Jan van Beveren, in un partita contro l'Ajax del suo PSV accusa problemi all’inguine. Decide di rimanere in campo, è così il suo problema si aggrava e non riesce a recuperare del tutto, a tal punto che a marzo Van Beveren, prima di un'amichevole della nazionale contro l'Argentina, dà forfait. E così Rinus Michels, il selezionatore della nazionale, non solo non lo fa giocare, ma lo esclude anche dalla lista dei convocati ai Mondiali del 1974.
E così Jongbloed si ritrova titolare nella Coppa del Mondo in Germania, arrivando sino in finale, persa poi contro gli allora tedeschi dell'ovest. Il portiere e la sua personale storia viene così conosciuta da tutti, facendo passare però in secondo piano il suo contributo a quella squadra che avrebbe meritato di vincere il mondiale. Jongbloed subisce solo tre reti in tutta la manifestazione, di cui due in finale, il rigore di Breitner e il gol di Gerd Muller, e l'autorete di Krol contro la Bulgaria.
Un'altra particolarità che attirò l'attenzione, il numero che indossava: infatti, non s'era mai visto un portiere con il numero 8. La spiegazione, in questo caso, era molto semplice: l'Olanda aveva assegnato le maglie in ordine alfabetico con l’unica deroga per la 14 di Cruijff. Un sistema che fu poi sarebbe stato adottato nel 1982 dall'Argentina.
La storia si ripete, per grandi linee, anche alla Coppa del Mondo del 1978 in Argentina. Sulla panchina dell'Olanda c'è Ernst Happel. Jongbloed parte titolare, ma la prima fase a gironi non va troppo bene. L'Olanda si qualifica da seconda rischiando di finire fuori, battuta nell'ultima giornata dalla Scozia, in una partita in cui Rensenbrink segna su rigore il gol numero 1000 nella storia dei Mondiali di calcio. Happel, per la seconda fase, gli preferisce Schrijvers. L'ultima partita del secondo girone è contro l'Italia; ed è una partita decisiva, perchè chi vince va in vetta al girone e passa in finale. Dopo 18 minuti Brandts, per anticipare Bettega, fa autogol e, nello stesso tempo, rovina su Schrijvers. Lo scontro è così forte che il portiere è costretto a uscire e così Jongbloed si ritrova nuovamente a difendere i pali della nazionale, anche in finale, ancora una volta persa, stavolta contro l'Argentina. Sarà la sua ultima presenza con la nazionale Orange, la ventiquattresima.
Jongbloed ebbe una carriera lunghissima. Nel 1986, a 45 anni, è ancora in campo con i Go Ahed Eagles. In una partita contro l'Haarlem, però, viene colpito da un infarto. Se la cava, ma dovrà definitivamente abbandonare l'attività agonistica per tornare alla tabaccheria di famiglia e iniziare ad allenare.
Due anni prima del suo ritiro, la sua vita era stata sconvolta da una tragedia. Suo figlio Eric, come lui portiere del DWS, il 23 settembre 1984, durante una partita viene colpito da un fulmine e muore a soli 21 anni, davanti agli occhi di Jan.
Jongbloed, nonostante le sue stravaganze e le storie nate successivamente alla sua comparsa sui palcoscenici mondiali, forse proprio per questo, è stato sempre ingiustamente sottovalutato. Dall'altronde era solo un comprimario in una squadra di fenomeni, che non vinse però quello avrebbe potuto. Jongbloed, con tutti i suoi limiti, è stato il precursore, quaranta anni fa, dei portieri moderni.
Jongbloed è scomparso il 30 agosto 2023, all'età di 82 anni, ma per tutti è rimasto solo il tabaccaio prestato al pallone e baciato dalla fortuna.