Un club, una maglia: Nat Lofthouse
Nel dopoguerra, quando i giocatori dimostravano una lealtà incondizionata verso il proprio club, Lofthouse fu uno degli attaccanti più prolifici della sua generazione, come testimoniato dal suo record di gol per il Bolton e anche per l'Inghilterra, dove i suoi 30 gol in 33 presenze gli danno uno dei migliori rapporti gol a partita di sempre.
Numeri 1. Enrico Albertosi

Il calcio secondo Nereo Rocco
Ai calciatori prima della partita: "A tuto quel che se movi su l’erba, daghe! Se xe ‘l balon, no’ importa!". Ai calciatori, durante l’intervallo, se la partita stava andando male: "Testa de gran casso, ti e anca quel che t’ha messo in squadra". Ai calciatori anziani: "Te jèri campion, no’ ti poi finir bidòn!". Sugli allenatori: "Dal lunedì al venerdì, i xe olandesi. Al sabato, i ghe pensa. La domenica, giuro su la mia beltà, tuti indrìo e si salvi chi può".
Roy Keane, leader senza compromessi
Centrocampista potente, personalità dominante, sempre competitivo, a cui non dispiaceva il gioco duro. Il suo carattere forte lo portava inevitabilmente a prendersi la leadership in campo. Roy Keane è stato un centrocampista completo, ma spesso la sua irruenza gli faceva commettere falli molto duri. Nella sua carriera ha collezionato ben 7 cartellini rossi diretti.
La Santa Trinità dell'Everton

Fuori la chiesa di St Luke, su Goodison Road, una statua immortala tre dei più grandi giocatori che abbiano indossato la maglia dell'Everton: Colin Harvey, Alan Ball e Howard Kendall, meglio noti come Everton's Holy Trinity. Unanimente riconosciuti come il miglior trio inglese di centrocampo degli anni 60, giocarono un ruolo decisivo nella vittoria del campionato 1969-70.
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