Numeri 1. Enrico Albertosi

 
Molti lo considerano il più grande portiere italiano di sempre. Carattere non facile, esuberante, dotato di grandi doti fisiche, classe 1939, Ricky Albertosi fa il suo esordio tra i pali a soli 15 anni nella Pontremolese, la squadra nella quale giocava il padre.

Il calcio secondo Nereo Rocco

Ai calciatori prima della partita: "A tuto quel che se movi su l’erba, daghe! Se xe ‘l balon, no’ importa!". Ai calciatori, durante l’intervallo, se la partita stava andando male: "Testa de gran casso, ti e anca quel che t’ha messo in squadra". Ai calciatori anziani: "Te jèri campion, no’ ti poi finir bidòn!". Sugli allenatori: "Dal lunedì al venerdì, i xe olandesi. Al sabato, i ghe pensa. La domenica, giuro su la mia beltà, tuti indrìo e si salvi chi può".

Roy Keane, leader senza compromessi

Centrocampista potente, personalità dominante, sempre competitivo, a cui non dispiaceva il gioco duro. Il suo carattere forte lo portava inevitabilmente a prendersi la leadership in campo. Roy Keane è stato un centrocampista completo, ma spesso la sua irruenza gli faceva commettere falli molto duri. Nella sua carriera ha collezionato ben 7 cartellini rossi diretti.

La Santa Trinità dell'Everton

Fuori la chiesa di St Luke, su Goodison Road, una statua immortala tre dei più grandi giocatori che abbiano indossato la maglia dell'Everton: Colin Harvey, Alan Ball e Howard Kendall, meglio noti come Everton's Holy Trinity. Unanimente riconosciuti come il miglior trio inglese di centrocampo degli anni 60, giocarono un ruolo decisivo nella vittoria del campionato 1969-70.

Archibald Leitch: l'uomo che costruiva gli stadi

Quando Archibald Leitch morì il 25 aprile 1939 pochi, tra quelli che all'epoca seguivano il calcio, ne conoscevano il nome. Ma il suo impatto su chi frequentava gli stadi, e su chi continuerà a farlo negli anni a seguire, era stato immenso.

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