Anfield Road, 28 aprile 1968. Il Liverpool ospita il Tottenham. Emlyn Hughes, il giocatore del Liverpool più giovane in campo quel giorno, viene portato via dal campo da Bob Paisley, il secondo di Bill Shankly.
Anfield Road, 28 aprile 1968. Il Liverpool ospita il Tottenham. Emlyn Hughes, il giocatore del Liverpool più giovane in campo quel giorno, viene portato via dal campo da Bob Paisley, il secondo di Bill Shankly.
29 aprile 1967. Al Villa Park di Birmingham, per la semifinale di FA Cup, si affrontano Chelsea e Leeds.
Una partita che lasciò uno strascico di polemiche a causa della contesta decisione dell'arbitro Ken Burns di annullare all'ultimo minuto il gol di Peter Lorimer
che avrebbe rimesso in bilico la qualificazione per la finale. Una partita passata alla storia per i tifosi del Leeds, come quella del "gol che non c'è mai stato".
Si può diventare una leggenda del calcio pur senza aver vinto niente. Robin Friday lo è diventata, pur non avendo fatto nulla per essere ricordato come tale.
Forse anche perchè la sua storia non ha un lieto fine. Si è ritirato a soli 25 anni ed è morto a 38, dopo aver giocato soltanto cinque stagioni nel calcio professionistico.
Eppure Friday aveva tutto per diventare quel campione che non è mai stato: dal punto di vista squisitamente tecnico, un controllo di palla e una capacità di dribbling fuori
dal comune, i lampi illuminanti del suo genio calcistico. Ma era anche un duro, in campo. E poi il look da superstar.
Leggi tutto: Robin Friday, il più grande calciatore che non abbiamo mai visto
Il Leicester City, allora conosciuto come Leicester Fosse, iniziò a giocare le sue partite nell’impianto di Filbert Street nel 1891 – due anni dopo essere diventato un club professionistico. Lo stadio inizialmente era costituito da semplici terrapieni e da una piccola tribuna centrale, prima di essere progressivamente ampliato e ammodernato nel corso del secolo successivo.